Lo 0,1 per mille per i fabbricati rurali ad uso strumentale, lo 0,4 per l’abitazione principale e le relative pertinenze, lo 0,4 per le abitazioni date in affitto, escluse pertinenze, a “canoni concordati”, a soggetti che le utilizzino come abitazione principale, lo 0,5 per le abitazioni concesse in uso gratuito a parenti in linea retta entro il 2° grado che le utilizzano quale abitazione principale (escluse le pertinenze) e per quelle in comproprietà concesse in comodato od uso gratuito ad uno o più dei comproprietari che le utilizzano quale abitazione principale, lo 0,5 per le unità immobiliari che ospitano al loro interno attività commerciali e lo 0,76 per le abitazioni date in affitto con contratti regolarmente registrati, per quelle non affittate o tenute a disposizione (comprese le unità immobiliari inagibili o inabitabili), per i terreni agricoli (al momento esenti in quanto montani) e per le aree edificabili.
Sono le aliquote della famigerata Imposta Municipale Propria che l’altra sera, il Consiglio Comunale di Castellar – facendo proprie le indicazioni pervenute dalla Giunta – ha approvato con i voti favorevoli della sola maggioranza La minoranza ha invece votato contro, giustificando tale comportamento con un duplice intervento dei suoi rappresentanti Livio Berardo e Liliana Borretta. Il primo ha messo il proprio personale accento sull’eccessiva esiguità tra l'aliquota dell'abitazione principale (0,4 per mille ) e l'aliquota applicata alle abitazioni date in comodato gratuito ai figli e su come non ci fosse differenziazione di aliquota tra abitazione locate regolarmente registrate e abitazioni tenute a disposizione. La seconda che avrebbe invece voluto un’aliquota più bassa sull’abitazione principale.
Ai due ha replicato il sindaco Giuliano Ruatta, che ha ricordato come, in regime di ICI il comodato gratuito equivalesse all'abitazione principale e quindi godeva dell’esenzione mentre ora si versa comunque una aliquota del 5 per mille senza le detrazioni previste per l'abitazione principale. Lo stesso primo cittadino ci ha poi dichiarato “La soddisfazione è data dal fatto di aver voluto a tutti i costi agevolare gli esercizi commerciali nelle piccole realtà come la nostra riescono a sopravvivere superando quotidianamente sempre crescenti difficoltà, ma anche di aver tenuto relativamente basse tutte le aliquote. Senza dimenticare che la nostra Amministrazione è comunque sia riuscita a chiudere il bilancio in pareggio anche senza l’Imposta Municipale Propria, che non è proprio una cosa da poco… ”.
E’ necessario ricordare che dall’imposta dovuta per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, 200 euro e – relativamente ai soli 2012 e 2013 – ulteriori 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a ventisei anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale sino ad massimo di 400 euro. Nella stessa serata l’unanimità del Consiglio ha confermato anche per il 2012 l’addizionale comunale all’Irpef nella misura dello 0,2 per cento.
Fonte: http://www.targatocn.it